giovedì 9 ottobre 2014

Recensione: The giver di Lois Lowry

        LOIS LOWRY
         The Giver

Jonas è un adolescente che vive in un mondo perfetto. Nella sua Comunità non ci sono più guerre, differenze sociali o sofferenze. Tutto ciò che può causare dolore o disturbo è stato abolito, compresi gli impulsi sessuali, le stagioni e i colori. Le regole da rispettare sono ferree ma tutti i membri della Comunità si adeguano al modello di controllo governativo che non lascia spazio a scelte individuali. Ogni unità familiare è formata da un uomo e una donna a cui vengono assegnati un figlio maschio e una femmina. Ogni membro della Comunità svolge la professione che gli viene affidata dal Comitato degli Anziani nella cerimonia annuale di dicembre. E per Jonas quel momento cruciale sta arrivando... Tradotto in trenta lingue e acclamato dalla critica ufficiale, The Giver è stato censurato in molte scuole americane perché accusato di trattare temi come la sessualità, l’eutanasia e l’infanticidio in modo esplicito. Diventato un libro di culto in tutto il mondo, ha ispirato uno straordinario film con i premi Oscar Meryl Streep e Jeff Bridges.



E alla fine ho ceduto, nonostante le varie promesse fatte a me stessa. Come ben sapete non amo il genere YA e lo stesso vale anche per il NA, non c'è bisogno di ripeterlo, ma certe volte mi capita di cadere in tentazione. Sarà complice l'uscita al cinema del film, sarà complice una grande curiosità, che ho deciso di dare una possibilità a  The Giver.
Non so perchè ma ero partita con l'idea di riproporvi un'altra recensione negativa, visto il "successo" ottenuto con quella de Lo strano caso dell'apprendista libraia... e invece no.
 The Giver è la storia di Jonas, un quasi dodicenne, che vive in un mondo futuristico praticamente perfetto, dove sono banditi tutti i sentimenti. In questo mondo, incolore e insapore, ogni abitante ha un suo ruolo e posto specifico, niente, infatti, è lasciato al caso. 
Qui vive una società che non prova emozioni e, come tale, non può dare vita anche a tutti gli aspetti negativi come la sofferenza, la gelosia, il dolore, l'abbondono e così via...
Gli abitanti, fin dalla nascita, vengono educati e cresciuti secondo regole ben precise. Ognuno è rispettoso verso il prossimo, si riconosce sempre l'errore, e tutti sono cullati in una bolla di apparente equilibrio armonioso, lontano dal male della realtà.
In questo mondo non esiste la parola diversità, e ogni suo abitante non può prendere delle decisioni da solo. Nessuno può scegliere il proprio futuro.
Ogni singola tappa della propria esistenza è dettata da passaggi obbligatori e non scelti, come quella che sta per affrontare Jonas.
Lui viene scelto come prossimo raccoglitore di memorie e ha il dono, ma anche la maledizione, di poter vedere entrambe le facce della medaglia.
Scoprirà che al mondo esistono tante cose meravigliose, come l'amore, la famiglia, l'amicizia, ma anche cose terribili e crudeli, come la guerra, la malattia e la morte.
Jonas si troverà, per la prima volta, ad affrontare una sua scelta, personale e istintiva, in merito a tale compito.


L'idea di base è davvero ottima, soprattutto per essere un YA, e tenendo presente che è stato pubblicato nel1993. All'epoca fu censurato dalle scuole americane per via di alcuni temi trattati come il libero arbitrio, l'infanticidio, l'eutanasia ecc...
All'apparenza sembra un mix di film famosi, come The Village e The Island, qui si respira l'aspetto soffocante di una società che bandisce ogni cosa che può essere dannosa per l'uomo.
The Giver è un libro che si divora e si legge velocemente in un paio di ore... no, non sto scherzando. 
Affronta temi importanti e profondi per essere rivolti a un target molto giovanile, e nella sua semplicità lascia il lettore pieno di punti di domanda. Ecco, forse questo è stato un punto a suo sfavore, il fatto di non dare delle risposte. Capisco che è stato concepito come un libro per ragazzi e, come tale, anche il linguaggio e la "complessità" è legata a questo, ma se alcuni temi venivano affrontati in modo molto più ampio, allora questo romanzo poteva diventare molto di più.
Però c'è da riconoscere che, a differenza da altri romanzi del genere, vengono affrontati temi così profondi da poter scaturire reazioni positive anche a un pubblico più esigente e non amante di Ya.
The Giver non è un romanzo pieno di azione, non è un romanzo ricco di colpi di scena, ma è un libro che si concentra nel trasmettere al lettore fondamentali messaggi nascosti. Credo che lo scopo principale sia quello di fornire degli imput per far capire l'importanza del ruolo che riveste la memoria. Il nostro scrigno di ricordi e di informazioni personali e ricevute anche attraverso le memorie di chi ci ha preceduto.
Merita per le idee "originali" e "innovative" per essere un distopico pubblicato nel 93, e che, soprattutto, non cade nelle banalità della maggior parte di young adult.
Sicuramente può essere un piccolo gioiellino della letteratura per ragazzi, ma anche per i lettori di età diversa, proprio perchè porta a una riflessione sulla società, sull'importanza della scelta e differenze individuali e sulla possibilità di migliorarsi grazie all'esperienza di sbagli precedenti.


18 commenti:

  1. Sono davvero contenta che ti sia piaciuto. Condivido pienamente :)

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  2. È un romanzo che voglio leggere (quando avrò smaltito un po' dei romanzi presenti) e il fatto che susciti domande ma non dia risposte forse è proprio ciò che mi affascina di più ;-)

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    1. Ciao Jerry, se ti capita leggilo, sopratutto se vuoi vedere il film. Io fatto entrambi :D

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  3. Dico sempre le stesse cose quando commento questo romanzo, ma the Giver è davvero simile a Questo Giorno Perfetto di Ira Levin (1970) dove già si parlava di uniformità. Però carino sì, ma ho preferito il film :)

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    1. Ciao Silvia, quel libro che citi non l'ho letto e magari corro a informarmi u.u

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  4. mi ispira molto qusto libro ma tanti mi hanno detto che è meglio il film del libro :)

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    1. Ciao Patrizia, io letto e visto il film, ma sono molto diversi tra loro. Non so, alcune cose le ho preferite nel libro, altre nel film...

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  5. Sinceramente, non sono una fan di questo genere e neanche il trailer del film mi ha incuriosita più di tanto.. però, dato che ne scrivi bene, magari in futuro gli darò una possibilità!
    A presto :)

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    1. Ciao E., infatti ho detto che proprio non è il mio genere ma ero davvero curiosa.
      Non me ne sono pentita ed è stata una piacevole lettura :)

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  6. Complimenti per il blog :) E' la prima volta che commento, anche se avevo già letto altre recensioni >//<
    Ho letto The giver diversi anni fa e non avevo la minima idea che fosse uscito un film °° ai tempi l'idea di base mi piacque molto, ma non mi disse abbastanza da recuperare i seguiti (mi pare ci fosse un seguito...?). Dovrei proprio riprenderlo in mano, magari prima o dopo aver visto il film. Anche se ammetto che tutta questa invasione di film di questo genere mi ha un po' stancata, ma meglio questo che altro forse XD

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    1. Ciaooooo :) ehehhe non ti preoccupare, sono spesso un lettore silenzioso pure io.
      Sì, i seguiti ci sono ma non proseguono questa storia, mannaggia.

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  7. A me questo libro incuriosisce molto!
    Però vorrei tanto la vecchia edizione!

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  8. Lo vorrei tanto leggere, da prima che diventasse famoso per l'uscita del film in realtà :) Il fatto che non ci siamo gli stereotipi che si ritrovano in tanti ya o na è un punto a favore per me.

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    1. Ciao Rosa, ti confermo che ha tanto potenziale, magari un po' ridotto per via del target a cui è rivolto. Ma è un libro che si fa leggere e stupisce.

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  9. a me piacque tanto(come anche il resto della serie) e anche il film si lascia molto apprezzare!!

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    1. Ciao Angela! Non credo che leggerò il resto della serie perchè, da quanto ho capito, sono storie a sè. Io volevo il seguito di questa :(

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