MICHELE MARI
Roderick Duddle
Figlio di una prostituta, Roderick
cresce tra furfanti e ubriaconi all'Oca Rossa, locanda con annesso
bordello. Quando la madre muore il signor Jones, il proprietario, pensa
bene di cacciarlo: quello che entrambi ignorano è che nel destino di
Roderick c'è un'immensa fortuna, poiché è l'unico erede della nobile
famiglia Pemberton. Il ragazzino si ritrova alle calcagna una folla di
balordi, mentecatti, loschi uomini di legge e amministratori, assassini,
prostitute, suore non proprio convenzionali, ognuno deciso a
impadronirsi in un modo o nell'altro di una parte del bottino. E cosi
Roderick fugge, per terra e per mare, in un crescendo di imprevisti,
omicidi, equivoci e false piste.
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FAUSTA GARAVINI
Le vite di Monsù Desiderio
François nasce a Metz nel 1593, in una
famiglia popolana. Suo padre muore quando lui è ancora in fasce e sua
madre è costretta ad allontanarlo, appena cresce, nella speranza che
trovi un mestiere. Lo manda così a Roma, sperando che impari a fare il
pittore. Il ragazzo, arrivato a Roma, va a bottega e partecipa alla
tumultuosa vita della città: la corruzione lo sfiora più volte, le
passioni lo travolgono, frequenta gli ambienti artistici ma anche i
bassifondi, scopre il sesso, ma poco a poco inizia a imporsi alla sua
sensibilità - come un basso continuo - il senso della caducità, della
transitorietà di ogni cosa. Le rovine diventano il suo tema iconografico
preferito. Nel 1610, spinto dal desiderio di indipendenza e dalle
parole della sua amante-prostituta, si trasferisce a Napoli, dove
finalmente i suoi quadri vengono notati e apprezzati. Lì pare anche
trovare l'amore: Isabella - che finalmente riesce a dargli un senso di
pienezza e di quiete. Ma la pace non dura a lungo, perché il suo destino
di nuovo segue il filo dell'imprevisto. L'Italia sembra non destinarlo
alla felicità e François decide di lasciare il Paese, scomparendo per
sempre nel mistero.
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GIORGIO FALCO
La gemella H
La storia di tre generazioni della
famiglia Hinner, che dalla Germania di Hitler arriva all'Italia dei
giorni nostri. A parlare è Hilde, testimone della sua stessa esistenza,
ribelle inerte nel mondo progettato dal padre, dai padri. La sua voce,
ora laconica ora straripante, narra ottant'anni di vicende private
intimamente intrecciate al Novecento, "all'alba dei grandi magazzini",
al turismo di massa, all'ossessione del corpo. Fino a innescare un
cortocircuito che fa esplodere il nostro presente, denudandolo come mai
prima era stato fatto. Se "I Buddenbrock" ripercorreva la decadenza di
una famiglia tedesca dell'Ottocento, "La gemella H" non può che
registrare il giornaliero "assecondare il flusso di eventi travestiti da
soldi" di una famiglia ossessionata dai beni e compromessa con il Male.
Decisa a dimenticare, pur di salvarsi.
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GIORGIO FONTANA
Morte di un uomo felice
Milano, estate 1981: siamo nella fase
più tarda, e più feroce, della stagione terroristica in Italia. Non
ancora quarantenne, Giacomo Colnaghi a Milano è un magistrato sulla
linea del fronte. Coordinando un piccolo gruppo di inquirenti, indaga da
tempo sulle attività di una nuova banda armata, responsabile
dell’assassinio di un politico democristiano. Il dubbio e l’inquietudine
lo accompagnano da sempre. Egli è intensamente cattolico, ma di una
religiosità intima e tragica. È di umili origini, ma convinto che la sua
riuscita personale sia la prova di vivere in una società aperta. È
sposato con figli, ma i rapporti con la famiglia sono distanti e
sofferti. Ha due amici carissimi, con i quali incrocia schermaglie
polemiche, ama le ore incerte, le periferie, il calcio, gli incontri
nelle osterie.
Dall’inquietudine è avvolto anche il
ricordo del padre Ernesto, che lo lasciò bambino morendo in un’azione
partigiana. Quel padre che la famiglia cattolica conformista non poté
mai perdonare per la sua ribellione all’ordine, la cui storia eroica
Colnaghi ha sempre inseguito, per sapere, e per trattenere quell’unica
persona che ha forse amato davvero, pur senza conoscerla.
L’inchiesta che svolge è complessa e
articolata, tra uffici di procura e covi criminali, tra interrogatori e
appostamenti, e andrà a buon fine. Ma la sua coscienza aggiunge alla
caccia all’uomo una corsa per capire le ragioni profonde, l’origine
delle ferite che stanno attraversando il Paese. Si risveglia così il
bisogno di immergersi nella condizione degli altri, dall’assassino che
gli sta davanti al vecchio ferroviere incontrato al bar, per
riconciliare la giustizia che amministra con l’esercizio della
compassione. Una corsa e un’immersione pervase da un sentimento
dominante di morte. Un lento disvelarsi che segue parallelo il ricordo
della vicenda del padre che, come Giacomo Colnaghi, fu dominato dal
desiderio di trovare un senso, una verità. Anche a costo della vita.
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MAURO CORONA
La voce degli uomini freddi
Un paese lontano, sperduto tra le
montagne, fatto di anime solitarie appese alle rocce, dove nevica in
ogni stagione dell'anno, dove la gente ha la faccia bianca di chi sta
sempre al chiuso, e il carattere silenzioso e gelido delle nevicate.
Lassù vivono donne e uomini soffiati nella neve, statue di ghiaccio che
nessun fuoco potrà mai sciogliere. Si allenano a resistere alla vita
sfidando le avversità, il freddo, le difficoltà di coltivare la terra,
il pericolo delle valanghe. Ogni sera si riuniscono accanto alle stufe e
i vecchi, a voce bassa, cantano ai giovani i fatti che hanno
accompagnato le loro giornate. Una storia che non deve essere
dimenticata. La storia di un paese dove nevica anche d'estate e gli
uomini hanno la pelle fredda...
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Come ho detto su fb, non ne ho letto nessuno ma sono intenzionata a recuperarne qualcuno prima della proclamazione. Roderick Duddle è quello che mi interessa di più, ma anche La gemella H e La voce degli uomini freddi mi incuriosiscono moltissimo.
RispondiEliminaPenso che inizierò con loro se potrò, gli altri due se ci sarà modo :)
Ciao Lucrezia :-)
RispondiEliminaIo non ne ho letto nessuno! Anzi, ad essere sincera non credo di conoscerli (non sono proprio il mio genere!). Leggerò qualche recensione per farmi qualche idea :-)
Di solito non sto mai dietro alle novità. Sicuramente leggere tutti i finalisti è impossibile per me, avendo altre libri che fremono sul comodino (XD), però aspetto con curiosità di conoscere il vincitore, magari leggerò quello :)
RispondiEliminaNon ho letto questi libri, ma conosco il premio Campiello, per fama e poi studiando proprio la biografia di Levi, che tu hai citato :)
RispondiEliminaLe vite di Monsù Desiderio..toccante,coinvolgente, intenso..
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