mercoledì 10 giugno 2015

RECENSIONE: A FIOR DI PELLE DI SOPHIE JACKSON

Ciao lettori, 

qui a Torino il tempo è proprio terribile, si alterna tra giornate di caldo torrido e giornate nuvolose e piovose. Patisco molto questi sbalzi improvvisi, soprattutto perchè mi provocano il mal di testa e la mia pressione bassa ne risente. Ok, non ho ancora 30 anni ho già i miei problemi -_-'
Comunque...  oggi vi parlerò del romanzo di Sophie Jackson, che uscirà domani in libreria e pubblicato dalla Fabbri editore, e con questa recensione partecipo alla Lotto reading challenge (seconda tappa) con l'obiettivo numero 6: un romanzo ambientato in America. 


        SOPHIE JACKSON
            A fior di pelle

Dopo aver assistito all’omicidio di suo padre quando era solo una bambina, Kat da anni sogna il misterioso ragazzo che l’ha salvata dal fare la stessa fine. Ora, a 24 anni, Kat insegna letteratura inglese in carcere, per onorare la memoria del padre, un sognatore prestato alla politica. In carcere, i demoni di Kat sembrano risvegliarsi, soprattutto quando incontra Wes, un detenuto problematico, pericoloso almeno quanto affascinante e carismatico. Tra loro cominciano presto a esserci scintille, soprattutto quando Wes riconosce in Kat la bambina che ha salvato tanti anni prima…



Come si inizia a parlare di un romanzo che non ti è piaciuto? Come si può cercare di impacchettare bene un pensiero per renderlo meno "cattivello"?
Forse bisogna partire dai pregi e fare un giro lunghissimo per arrivare ai difetti? Non ne ho idea, ma ci proverò. 
Credetemi, ero davvero contenta di poter leggere il romanzo in anteprima, soprattutto perchè "A pound of flesh" è stato un romanzo, primo di una trilogia, che ha raggiunto un vastissimo pubblico di lettori su Fanfiction.net, ma la delusione mi ha inseguita.

Bene, il romanzo si apre con un flashback che ci permette di incontrare una Kat Lane bambina che assiste impotente all'uccisione di suo padre. 
Ai giorni nostri, invece, Kat è una giovane insegnante che lavora all'interno del penitenziario di Staten  Island e qui conoscerà il bello e tenebroso carcerato Wesley Carter.
Tra i due scatta da subito quel "qualcosa", una scintilla destinata a proseguire anche al di fuori del carcere. Sarà proprio nel mondo "reale" che il lettore scoprirà cosa si cela dietro i due protagonisti e tanti segreti usciranno allo scoperto.
Sinceramente non voglio parlarvi di più della storia o rischio di svelare quei pochi colpi di scena (?) che sono presenti, diciamo che basta leggere la trama per capire tutto... quindi mi limiterò nel raccontarvi la mia esperienza con questo libro. 

Kat Lane viene descritta come una donna piuttosto abitudinaria, perseguitata da incubi del passato, che decide di affrontare queste paure insegnando ai detenuti di una prigione. Aveva fatto una promessa al padre e intende rispettarla.
Dopo poche pagine avviene l'incontro tra Kat e Wesley Carte e, parliamoci chiaro, non ci voleva una scienza per capire  dove sarebbe andata a parare l'intera storia... ma è ormai un limite di tantissimi romanzi e, quindi, andiamo avanti. 
Se da un lato abbiamo una protagonista ai livelli di una top model e anche dotata di un valido cervello, dall'altra parte non poteva mancare un sexy e pericoloso detenuto con la sua reputazione da mantenere.
Carter deve frequentare uno dei corsi previsti all'interno del carcere per guadagnarsi la libertà condizionale, e Kat sarà la sua insegnante personale. Tra i due si percepisce una scarica elettrica che li travolgerà e obbligherà a fare i conti con le proprie paure e il proprio passato.
Voglio essere sincera, fino a 1/4 del romanzo ero davvero motivata e mi entusiasmava anche la storia, ma poi è arrivata una maledetta noia che mi ha fatto cambiare idea.
I punti di forza c'erano e potevano essere sviluppati molto meglio di così, ma non sono nessuno per consigliare a un autore come migliorare il primo scritto, per questo mi limito a fornire il mio parere di lettore.
400 pagine sono davvero troppe e l'autrice si perde nel ribadire i soliti concetti. A fior di pelle si mostra come un romanzo dove regnano i sentimenti e l'amore, e sono questi i punti di forza ma anche di difetto: sono troppo accentuati. Si potevano tagliare moltissime scene senza levare nulla alla storia e,anzi, poteva solo acquistare punti per approfondire gli aspetti che sono stati lasciati in secondo piano... o meglio, persi per strada.
L'autrice ha una dote naturale nel dare voce all'emozione ma appare, almeno per i miei gusti, troppo prolissa. Non c'è bisogno di alternare i pov per ribadire lo stesso concetto perchè il lettore l'ha già afferrato. Non c'è bisogno di tutte queste ripetizioni perchè il lettore ha già letto. Tuttavia l'autrice sente la necessità di informarci giornalmente sull'abbigliamento dei personaggi, perchè deve essere qualcosa di importante.
I dialoghi sono spesso traboccanti di smancerie e un po' "fuori luogo" in determinati momenti, ma ribadisco che è un mio problema.
Tralasciando questi difettucci, il romanzo si lascia leggere e si lascia terminare. Non pretende di insegnare qualcosa e non pretende di diventare ( almeno spero) un caso editoriale in Italia, ma deve essere letto lasciando a casa le aspettative e senza prenderlo troppo sul serio.
Il romanzo è pieno di spunti di riflessione che, purtroppo, non ho visto sviluppare e questo mi dispiace. In conclusione A fior di pelle trasuda un messaggio di riscatto personale e di un amore che non si ferma davanti alle prime difficoltà, ma che cerca di superarle per stare insieme. Perchè l'amore ci rende vulnerabili, ci mette a nudo, a pelle contro pelle, e bisogna imparare a guardare nella stessa direzione per poter trovare il tanto desiderato happy ending.

5 commenti:

  1. Per me il difetto era uno e bello grande: tutto il romanzo, ahahah! :-D

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  2. Uhm credo proprio che me lo eviterò v.v per fortuna non mi ispirava fin dal principio, meglio così :P

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  3. Un libro deludente lascia sempre l'amaro in bocca...sono convinta che ti rifarai con la prossima lettura.

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  4. Se ne è sentito parlare tanto, alcune persone sono super entusiaste altre, come te, hanno trovato diverse 'lacune'. Dato che l'insegnante e il carcerato già come incipit non mi convinceva credo che per questa volta passerò

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  5. Peccato, l'ambientazione carceraria sembrava un elemento di novità!

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