MARIE-RENéE LAVOIE
Volevo essere Lady Oscar
Il suo nome è Hélène, ma si fa chiamare Joe e vuole essere trattata come un maschio per assomigliare a Lady Oscar, l’eroina del suo cartone animato preferito. Come lei, vorrebbe vivere in un’epoca leggendaria e compiere grandi gesta eroiche con i capelli al vento, perché ha un animo romantico e una fantasia avida di drammi epici. Per sua sfortuna, vive però negli anni Ottanta, in un quartiere popolare di Québec City dove l’unica grande impresa alla sua portata è la consegna dei giornali all’alba. Dopotutto, ha solo otto anni, anche se finge di averne dieci.
Il suo mondo è fatto di tre sorelle, un padre molto occupato a essere malinconico e una madre dal pugno di ferro. E poi c’è Monsieur Roger, il vicino ottantenne che passa le giornate a fumare, bere birra e imprecare, mentre aspetta con impazienza che giunga la sua ora. Contro ogni aspettativa, a furia di battibeccare, tra la piccola impertinente e il vecchio scorbutico nasce un’amicizia indissolubile, e Roger diventa per Hélène un improbabile angelo custode: pronto a guidarla tra le avventure quotidiane in quelle strade di periferia e a vegliare su di lei quando si ritroverà smarrita. Perché crescere è anche conoscere le prime delusioni: sentire arrivare – come Lady Oscar – quel vento della rivoluzione che spazza via il mondo come l’abbiamo sempre conosciuto. Grande o piccolo che sia.
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JOANNA RAKOFF
Un anno con Salinger
Gonna e maglioncino da ragazza perbene, stile Sylvia Plath allo Smith College, ogni mattina Joanna Rakoff si reca sulla Quarantanovesima ed entra nel palazzo stretto e anonimo in cui ha sede l’agenzia letteraria dove lavora. Un’agenzia antica, prestigiosissima, probabilmente la piú antica tra quelle ancora in attività nella metà degli anni Novanta a New York. Lí sta seduta tutto il giorno, con le gambe accavallate su una poltroncina girevole a rispondere agli ordini del suo capo, la «direttrice» dalle dita lunghe, snelle, bianche che si accende una sigaretta dietro l’altra con un’enfasi degna di Lauren Bacall. Ogni frase, ogni gesto e commento della direttrice, e di Olivia, Max e Lucy – gli agenti, un distillato del fascino démodé dell’Agenzia con le loro presentazioni al KGB Bar, e la loro vita fatta di una sequenza infinita di feste – le rammentano che l’agenzia non è solo un’azienda, ma uno stile di vita, una cultura, una comunità, una casa. Qualcosa di piú simile a una società segreta o a una religione, con dei rituali ben definiti e delle divinità da adorare: Fitzgerald, una sorta di semidio; Dylan Thomas, Faulkner, Langston Hughes e Agatha Christie, divinità minori e, alla guida del pantheon, la piú pura, assoluta divinità, lo Scrittore rappresentato da sempre dall’agenzia: Jerry, alias J.D. Salinger.
Avvezza già all’era digitale dei Macintosh nella New York della metà degli anni Novanta, Joanna viene spedita davanti a un dittafono, un aggeggio degli anni Cinquanta deliziosamente arcaico e, insieme, sinistramente futuribile, e poi di fronte a una macchina da scrivere, a battere lettere sulla carta intestata dell’Agenzia – cento grammi, giallastra, di un formato piú piccolo del normale –, lettere indirizzate ai fan dell’autore del Giovane Holden, che contengono un testo standard: «Come forse saprà, il signor Salinger non desidera ricevere posta dai lettori, quindi non possiamo inoltrargli il suo cortese messaggio...» I destinatari rappresentano la vasta costellazione degli holdeniani: pazzi che sproloquiano del giovane Caulfield in pagine scarabocchiate a matita; studentesse che dichiarano il loro amore per l’eroe salingeriano; adolescenti spossati dalla tirannia del mondo materiale.
Può, però, una luminosa ragazza con ambizioni poetiche fare semplicemente da «buttafuori editoriale»? Di nascosto dalla direttrice, Joanna decide di dedicarsi anima e corpo alla posta del cuore di Jerry, parlando in prima persona e firmandosi con il nome e cognome dell’autore.
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MINNA LINDGREN
Mistero a villa del Lieto Tramonto
«Tic tac, tic tac, tic tac.» A Villa del Lieto Tramonto, ridente casa di riposo immersa nella foresta vicino a Helsinki, è l’ora del caffè e, come al solito, Irma e Siiri, due vivaci novantenni ospiti della residenza, amano trascorrere quel momento in perfetto relax. Dopo le partite a canasta, le lezioni di ginnastica dolce, il whiskino prescritto dal medico o le riunioni del gruppo per la memoria, un’oretta di svago ci vuole per scambiarsi ricordi di giovinezza o spettegolare sul funerale del giorno, che è pur sempre una festa e un avvenimento per curare il proprio look. Ma soprattutto, l’ora del caffè dà l’occasione per criticare il regolamento e l’incuria del personale specializzato, quello che figli e nipoti, per guarire i sensi di colpa, chiamano “servizi di eccellenza”. Per fortuna dalla Villa si può anche uscire, andare in giro in tram per rifarsi l’occhio con le bellezze della capitale finlandese, e così a Siiri, Irma e alla loro terza compagna, Anna-Liisa, capita di osservare, con bonario sarcasmo, le stranezze del mondo moderno che le circonda. A turbare la routine delle tre amiche è però un fatto terribile: la morte, in circostanze misteriose, del giovane cuoco, sempre gentile e pieno di allegria, accompagnata da una serie di episodi inquietanti che rivelano il lato sinistro di quel rifugio, ora non più così accogliente. Provette Miss Marple, Siiri, Irma e Anna-Liisa si trasformano in intraprendenti investigatrici per venire a capo degli enigmi nascosti tra le mura dell’amena residenza in un mistery arguto che tocca sapientemente le corde del giallo e della commedia, con un pizzico di suspense e molto, irresistibile, dark humor finlandese.
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BETH REVIS
Brilleremo tra un milione di soli
ono passati tre mesi da quando Amy è stata risvegliata dal suo sonno di ghiaccio: ormai sta dimenticando com'era vivere sulla Terra e ovunque guardi vede solo le pareti di metallo della nave spaziale Godspeed. Ma forse c'è una speranza: adesso è Elder ad avere il potere. Il ragazzo che ormai ha imparato a conoscere, di cui si fida e per cui non può negare di provare una forte attrazione. Ed Elder è un capo molto diverso dai precedenti: non vuole più mentire agli abitanti della nave. Ci sono ancora molte verità, però, che lui per primo non conosce e che aspettano di essere dette: quanto manca davvero prima di atterrare su Terra-Centauri? E cosa è successo durante l'Epidemia che ha decimato gli abitanti della nave? Elder e Amy dovranno scoprire insieme il segreto che si nasconde tra le pareti della Godspeed. Mentre a ogni passo rischiano di accendersi focolai di rivolta sulla nave e anche se il loro amore rischia di distrarli dai pericoli che li circondano...
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Volevo essere Lady Oscar mi ha incuriosito subito per il titolo, sarà che adoravo l'anime, ma anche la trama mi attira.
RispondiEliminaVoglio la Villa!!!! bellissima cover e trama intrigante.
RispondiElimina"Brilleremo tra un milione di soli" è in wl da quando si chiamava "Across the universe" :) Ma invece di ripubblicare gli stessi libri queste case editrici non potrebbero pubblicarne anche i volumi successivi? xD "Volevo essere Lady Oscar" mi incuriosisce moltissimo! Un bacio.
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